Info tel.+39 349 878 9128 Contatti
Ricerca struttura +

Altri luoghi da conoscere

Oltre alla Valle d’Itria con i suoi trulli e i suoi bianchi paesi numerose sono i luoghi, i siti e le città, che meritano una giornata o un pomeriggio di approfondimento.

Ecco brevi descrizioni solo di alcuni fra i più interessanti che vale la pena visitare. Per alcuni, più che per altri, l’accompagnamento di una guida è consigliabile al fine di scoprire meglio i tesori che questi luoghi conservano.

Bari, Capoluogo di Puglia

Si affaccia sul mare Adriatico il capoluogo pugliese. Il suo primo insediamento risale a circa 3000 anni fa e da allora fu terra della Magna Grecia nell’VIII secolo a.C., poi conquista romana e in seguito longobarda, bizantina, araba, normanna e sveva durante la dominazione di Federico II. Di tutte queste dominazioni porta le tracce, soprattutto nel suo centro storico.

Sperone di roccia proteso sul mare dove si è svolta la vita cittadina fino all’800, il borgo antico, dove nettamente si respira il levante, è un dedalo di viuzze, vicoli stretti, piazze grandi e piccolissime che inghiottono il visitatore come in una casbah.

Il borgo antico è protetto dal mare da un’antica muraglia fortificata, bagnata dal mare fino agli anni 30 da cui si gode una bellissima vista sul porto vecchio. Vi si accede dal Lungomare che segue il tracciato delle antiche mura, oppure da corso Vittorio Emanuele, uno degli assi viari più antichi della città, che prima scorreva al di fuori delle mura.

È proprio a partire dal Corso che è andato sviluppandosi il primo quartiere “extra moenia”, al di là delle mura, il così detto Borgo Murattiano perché fu il vicerè di Napoli, e cognato di Napoleone, Gioacchino Murat a volerlo.

L’itinerario pedonale della città vecchia non può non toccare Piazza del Ferrarese, Piazza Mercantile, la Muraglia, la Basilica di San Nicola, la Cattedrale e l’imponente Castello normanno-svevo risalente al 1130 circa.

L’antica città marinara e commerciale, porto da cui partivano, tra il XII e XIV secolo i cavalieri crociati alla volta della Terra Santa si estese, per volontà del vicerè di Napoli, con palazzi di notevole bellezza, precisa e squadrata come una scacchiera attraversata da strade che si intersecano ad angolo retto.

Corso Vittorio Emanuele che divide la città vecchia dal quartiere murattiano, vale una passeggiata e così via Sparano e corso Cavour dove si possono ammirare fra i palazzi più belli della città come il Palazzo del Governo e il Teatro Comunale Niccolò Piccinni; Palazzo Mincuzzi, la chiesa di San Ferdinando e il Palazzo Ateneo; su corso Cavour il teatro Petruzzelli (il cui raffinato interno è andato distrutto in un incendio doloso nel 1991) e il Palazzo della Camera di Commercio.

Trani e lo splendore della sua cattedrale

Questa bellissima cittadina della Puglia è famosa per la sua Cattedrale, autentico gioiello del Romanico Pugliese e una tra le più suggestive chiese d’Italia.

Il centro storico di Trani è ricco di stupende chiese e di palazzi nobiliari con cui la città testimonia il suo illustre passato. Il nucleo più antico si organizza intorno al porto e su una penisoletta che culmina con la Cattedrale stupendamente orientata verso il mare.

Ma la Cattedrale è solo il picco di un patrimonio storico e culturale ricchissimo. Da Trani partirono le prime crociate e la chiesa medievale di Ognissanti faceva da base per i cavalieri Templari; nel Monastero di Colonna i frati benedettini pregavano e scrivevano; il ghetto ebraico che per secoli è stato presente, è testimoniato dalle quattro sinagoghe che caratterizzano il centro storico; il castello svevo dove il figlio di Federico II, Manfredi, sposò la principessa d’Epiro, è un esempio notevole di architettura militare sul mare.

Passeggiando per la città si notano i palazzi settecenteschi e ottocenteschi, dove i nobili ospitavano altri nobili con carrozze e servitù al seguito, come il Museo delle Carrozze ben mette in evidenza. Poi le chiese, da quelle paleocristiane a quelle barocche, un patrimonio di bellezze artistiche tutte da godere insieme alla costa e al panorama naturale di una città a 6 mt sul livello del mare.

Castel del Monte, il Misterioso Castello di Federico

Sulle colline della Murgia alta, in territorio di Andria, domina Castel del Monte. Lo si raggiunge percorrendo la S.S. 170, attraversando il suggestivo paesaggio pietroso che caratterizza tanta parte della regione pugliese.

Il misterioso e affascinante castello, la cui destinazione è ancor oggi poco certa, fu fatto costruire dall’imperatore Federico II di Svevia. È un monumento di linee pure ed originali, unico esempio al mondo per la sua concezione e struttura architettonica, ora riconosciuto bene mondiale sotto la tutela dell’Unesco.

La sua pianta ottagonale, così geometricamente armonizzata con otto torri, anch’esse ottagonali, lo rappresenta come una corona turrita, simbolo di incontrastata potenza ed insieme di raffinata cultura. La salda struttura, la sapiente arte costruttiva e la raffinatezza artistica dei particolari architettonici sono gli elementi portanti della sua straordinaria bellezza.

Il Castello, appartiene a quel periodo in cui in Italia fiorì l’arte gotica e in particolare l’arte gotico-cistercense che nel castello si intreccia con le culture del romanico e dell’arabo normanno, civiltà che interessarono intensamente il meridione e in particolare la Puglia crocevia delle crociate.

Vi consigliamo l’accompagnamento di una guida specializzata.

Ruvo e il museo Jatta

La visita al museo Jatta è una vera e propria esperienza.

L’edificio stesso è un museo poiché è un palazzo dell’800 rimasto allo stato originario che al suo interno conserva un’importante collezione privata riunita nell’800 e diventata statale nel 1991.

All’interno della collezione, esposta secondo l’originario criterio, predominano le ceramiche sia di produzione locale (secolo VII-III a.c.) sia di importazione greca (Attica e Corinto). Di notevolissimo interesse alcuni anfore apule, il cratere protoitaliota e i vasi antropomorfi.

Vi consigliamo l’accompagnamento di una guida.

Le Grotte di Castellana

Magico esempio del fenomeno carsico (che caratterizza le terre a conformazione calcarea in cui i flussi fluviali di superficie sono assenti perché, assorbiti dalla terra, scorrono nel sottosuolo all’interno di profonde grotte caverne) le grotte di Castellana si sono formate in seguito all’azione di un fiume sotterraneo e sono attualmente un sito UNESCO.

La loro bellezza incomparabile è resa spettacolare dalla enorme quantità di stalattiti e stalagmiti che compongono impareggiabili scenari di sogno.

Due gli itinerari, uno breve di circa 1 km e uno completo di quasi 3 km, si alternano ogni 30 minuti, partono tutti dalla Grave che si raggiunge per una grande scalinata e si snodano attraverso grotte dai nomi evocativi come i Ciclopi, L’Angelo, la Civetta, la Cascata d’Alabastro, il Piccolo Paradiso, il Corridoio del Deserto, la Torre di Pisa e la grotta Bianca.

Lecce, Firenze del Barocco

Il Salento è un concentrato di storia pugliese e di tradizioni legate alla Grecia e a Bisanzio.

È terra di stupore, perché anche nel paese più piccolo e silenzioso canta una chiesa barocca, un castello, un palazzo baronale.

È terra incerta tra due mari, Adriatico e Ionio, che bagnano le coste sabbiose o scogliose, a seconda dei nostri desideri, dove nulla è scontato. Ovunque si è tentati dalla cordialità degli abitanti: l’ospitalità è ancora un valore sacro e spesso capita di essere chiamati con un grande sorriso ad assaggiare specialità culinarie o ad entrare in una cappella aperta, lasciata al rispetto religioso del viandante.

A Lecce si giunge con emozione, come se  fossimo attesi nel salotto di una ricca e seducente nobildonna che non può dimenticare il suo passato classico. L’anfiteatro romano irrompe infatti nell’atmosfera rinascimentale e barocca di Piazza Sant’Oronzo, luogo dove dal Palazzo del Sedile, alla congiunta chiesetta di San Marco, fino alla statua di Sant’Oronzo collocata su una delle colonne della via Appia, si respira il lustro della Lecce angioina, spagnola. Ma quando si giunge dinanzi alla Basilica di Santa Croce o nella Piazza del Duomo si ha la netta sensazione di essere all’interno di una rappresentazione.

Si mostra raccolto, ovattato, elegante e suggestivo, il capoluogo del Salento, in particolar modo al calare del sole, quando l’illuminazione artificiale ne pone in evidenza i tesori artistici e architettonici che sono valsi a Lecce, l’appellativo di Firenze del Barocco.

Tanti, troppi, tanto da non poterli enumerare tutti, i palazzi, le chiese, conventi e le piazze da visitare, piccoli scrigni che si aprono nel centro storico, espressioni di epoche accomunate dall’uso della tenera e bianca pietra locale, che al contatto con l’aria assume le caratteristiche sfumature dorate. Proprio l’utilizzo di questo calcare malleabile rese possibile l’originalità e la ricchezza caratteristiche del barocco salentino, profondamente differente sia da quello romano che da quello napoletano.

Ma non è solo barocca la realtà storica e artistica del capoluogo salentino. La presenza, nel cuore della città, del teatro e dell’anfiteatro romano la fanno risalire ad un’epoca molto più antica fino ai commerci con la potente Repubblica di Venezia in una crescita di autorevolezza da allora mai più interrotta.

Vi consigliamo l’accompagnamento di una guida.

Otranto e il mosaico della vita

Sulla parte più orientale d’Italia, Otranto. Città greca e romana, nel Medioevo fu uno dei più importanti centri del dominio bizantino in Italia, capoluogo e base militare del territorio circostante. Al periodo di massimo splendore mise fine il memorabile assedio dei turchi, nel 1480, con un massacro di 800 idruntini, i famosi martiri d’Otranto.

Tra i giochi di luce delle pietre assolate, il mondo pare riscattarsi e godere del profumo del mare, alternato a quello delle delizie culinarie che ci tentano dalle vetrine, nei vicoli.

L’artigianato del cuoio, dell’argilla, della lavorazione delle pietre, attrae ogni anno tantissimi turisti. Il richiamo delle numerose botteghe artigianali, dei deliziosi punti di ristoro, concentrati in poche bianche stradine, non distrae dalla visita ad un gioiello di architettura orientale: la chiesetta di San Pietro d’Otranto che apre il suo portale ai visitatori sbigottiti dinanzi alla concentrazione dei colori affrescati sulle pareti.

Dopo qualche passo, l’atmosfera raccolta di quel luogo lascia spazio alla magnificenza del Castello, sul mare, edificato alla fine del Quattrocento dagli Aragonesi. Il vero gioiello della città e però la Cattedrale romanica. Essa conserva il meraviglioso mosaico in tessere policrome che formano un enorme albero della vita e che concentra tutto il sapere del medioevo, la cappella dei martiri e la cripta a cinque navate.

Il promontorio del Gargano

Il Gargano è un promontorio carsico e ineguale che si estende per circa duemila chilometri quadrati dal livello del mare fino ai 1.055 metri di Monte Calvo.

Lo “sperone d’Italia”, l’imponente massiccio che si protende per circa settanta chilometri nell’Adriatico ha caratteristiche ambientali tali da renderlo quasi un’isola tra il mare e la piatta distesa del Tavoliere. Il Gargano è sede della riserva naturale più densamente popolata d’Europa, il Parco Nazionale del Gargano. Nella parte costiera del promontorio sorgono poi città come Rodi Garganico, Peschici, Vieste, Pugnochiuso o Mattinata, caratterizzate da spiagge dorate o da candide scogliere a picco sul mare.

In questo bellissimo contesto geografico si ritrovano le testimonianze di una antico e glorioso passato dell’arte attraverso grandiosi esempi di arte romanica, superbamente rappresentata dalle cattedrali di Troia e Lucera.

Sempre nel Gargano, in provincia di Foggia, San Giovanni Rotondo è oggi uno dei principali centri di turismo religioso in Italia. Il primato è dovuto a Padre Pio (proclamato Santo il 16 giugno 2002 grazie all’enorme numero miracolose guarigioni a lui attribuite) il frate delle stimmate, primo francescano a ricevere questo particolarissimo segno di Dio dopo lo stesso San Francesco.

Ma la religiosità nel Gargano ha radici antichissime, e senz’altro precristiane. Una remota tradizione vuole che in una grotta nei dintorni di Monte Sant’Angelo apparve l’Arcangelo Michele. L’apparizione dell’angelo soldato che guidò le schiere di Dio nella lotta contro i ribelli di Lucifero fu probabilmente metafora ed eredità della grande guerra goto-bizantina. Il santuario di Monte Sant’Angelo ebbe grande importanza nel Medioevo ed era tappa obbligata dei pellegrini che andavano in Terra Santa.

A nord del Gargano si apre l’arcipelago delle meravigliose Isole Tremiti, oggi riserva naturale marina.

Matera e i suoi “Sassi”

Lo straordinario patrimonio storico, architettonico, urbanistico e naturalistico condensato nei Rioni Sassi di Matera e nel prospiciente Altopiano Murgico, le sue stupefacenti prospettive barocche, i suoi sapienti contrasti tra habitat rupestre e colte architetture, canyon e campanili, sono oggi patrimonio riconosciuto dell’Unesco.

L’articolato complesso dei Sassi si apre nella parete occidentale della gravina di Matera, dividendosi nei Sassi Caveoso e Sassi Baresano. Stradine tortuose, ampie scalinate, ripide scalette o stretti passaggi salgono alle case, sovrapposte le une alle altre o raccolte intorno a un cortile comune dove si trova il pozzo per l’acqua.

Questa trama urbana, nella quale colpisce altresì la varietà delle forme architettoniche, ricorda insediamenti rupestri greci e turchi (come in Cappadocia) e per questo ha fatto e fa spesso da scenografia naturale per moltissimi film a trama storica come la famosa “Passion” di Mel Gibson girato interamente a Matera e nelle sue vicinanze.

Discorso a parte meritano le chiese, anch’esse scavate nel tufo (ad esclusione della sola S.Pietro Caveoso) e organizzate a simulazione di architetture in muratura ma con cupole, pilastri colonne, absidi e decorazioni ricavate direttamente nella roccia.

Vi consigliamo l’accompagnamento di una guida.